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Sport: diamo i numeri

Il 23 gennaio scorso è stato presentato il report di Sport e salute e Ics: una analisi dei dati presenti nel Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche (RASD) che offre un interessante spaccato della dimensione economica del fenomeno, con un approfondimento relativo agli investimenti sugli impianti sportivi, delle caratteristiche strutturali e della forza lavoro all’interno delle organizzazioni sportive dilettantistiche.  

La ricerca è ottimista sul fronte della lotta alla sedentarietà: dall’elaborazione dei dati Istat riferiti alla pratica sportiva e di attività fisiche nel tempo libero emergerebbe un’Italia più sportiva e più attiva, con importanti segnali di miglioramento. Le ultime statistiche relative al 2023, infatti, mostrano: 

• un aumento della pratica sportiva continuativa; 

• una ripresa dei livelli dell’attività giovanile dopo il forte calo dovuto al COVID; 

• una riduzione dei livelli di sedentarietà. 

Sebbene infatti rimanga alto il tasso di sedentarietà, si registra un andamento di progressiva riduzione, con la quota di popolazione inattiva scesa dal 41,2% del 2013 al 35,0% del 2023. 

Il RASD contava nel 2023 112.260 enti sportivi dilettantistici (soggetti iscritti al registro in qualità di associazioni e società sportive dilettantistiche o potenzialmente enti del terzo settore sportivi dilettantistici) con almeno un tesseramento attivo. In rapporto alla popolazione, sono registrati circa 2 enti (1,90) ogni 1.000 abitanti, e ciascun ente ha attivato in media 205 tesseramenti. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale degli enti sportivi in rapporto alla popolazione, non si riscontra una grande difformità tra Nord (1,87), Centro (2,13) e Sud-Isole (1,81), pur con un dato maggiore per il Centro. Si riscontra, invece, una differenza molto più marcata sul numero medio di tesseramenti attivati, che nel Nord (241,9) è superiore al Centro (211,3) e al Sud-Isole (148). Analizzando la distribuzione di genere dei tesserati, la componente maschile risulta maggioritaria, con il 56,2%, mentre quella femminile si attesta al 43,8%. Nel 2023 le persone fisiche aventi almeno una tessera come atleta agonista e/o praticante risultano essere 12,6 milioni. Analizzando la ripartizione per genere e classi di età, la fascia maggiormente rappresentata è quella 6-14 anni, dove, prendendo in esame la popolazione totale, due bambine/i e ragazze/i su tre risultano tesserati. Si nota una diminuzione progressiva del tesseramento al crescere dell’età. Nel rapporto tra generi, per le classi di età giovani e mediane della popolazione, la componente maschile risulta più alta, mentre tra gli over 45 si riscontra una parità di genere pressoché totale. 

Esaminando le differenti tipologie istituzionali del tesseramento degli atleti agonisti e/o praticanti, il 24,7% risulta tesserato con le Federazioni Sportive Nazionali (FSN), e il 59,1% con gli Enti di Promozione Sportiva (EPS). Il restante 15,7% risulta in possesso di un tesseramento plurimo, tra cui spicca il 15,2% di persone tesserate sia per FSN che per EPS. Nel complesso le FSN hanno 5 milioni di atleti tesserati (di cui 3,9 in forma esclusiva), le DSA 58,3 mila, le FSP 4,5 mila, e gli EPS 9,4 milioni (di cui 7,5 in forma esclusiva). 

Per quanto concerne i collaboratori, il RASD fornisce indicazioni relativamente alle collaborazioni coordinate e continuative attivate esclusivamente da enti ed organismi sportivi. Sulla base delle comunicazioni trasmesse al Registro, risultano 309.839 singoli lavoratori sportivi con almeno un contratto di collaborazione coordinata e continuativa di carattere sportivo dilettantistico valido nel 2023. Un dato diverso da quelle dei lavoratori sportivi individuati dall’Istat che afferiscono alla sfera delle imprese private. 

 

Arsea Comunica n. 21 del 5/2/2025 

 

Francesca Colecchia

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