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Beni del patrimonio pubblico concessi ad enti del terzo settore

È stato pubblicato online, sul sito dell’Agenzia del demanio, l’avviso relativo al primo bando di concessione, a canone agevolato, di immobili compresi nel patrimonio per enti del Terzo settore. Si tratta di beni presenti esclusivamente in Veneto (l’ex Casello Roccolo, l’ex Casello Ronchi e la Stazione Sottocastello a Pieve di Cadore, in provincia di Belluno; la Villa Rodella a Cinto Euganeo, in provincia di Padova e il Villino Rossi a Schio, in provincia di Vicenza) ma a breve, sono previsti nuovi bandi su scala nazionale.

 

L’obiettivo della concessione

L’obiettivo è realizzare interventi di rigenerazione del patrimonio pubblico di valore culturale, identitario e di pregio paesaggistico, per la valorizzazione economica, sociale e culturale.

La sperimentazione della concessione agevolata potrà avere una durata che va dai 6 anni fino a un massimo di 50 anni. Si tratta di un nuovo strumento, accanto a quelli già consolidati della concessione/locazione di valorizzazione e della concessione/locazione in uso gratuito, introdotto dal Codice del Terzo settore.

 

Chi potrà partecipare al bando?

Esclusivamente gli enti iscritti nel registro unico nazionale del terzo settore che svolgono una delle seguenti attività di interesse generale:

- interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni;

- organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale di cui al presente articolo;

- organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso;

- riqualificazione di beni pubblici inutilizzati o di beni confiscati alla criminalità organizzata.

 

Entro quando presentare la domanda?

Per partecipare c’è tempo fino alle 12 del prossimo 11 dicembre 2023. Le proposte progettuali dovranno contenere un’offerta tecnica, i cui elementi qualitativi di valutazione saranno tre

1 - ipotesi di recupero e riuso

2 - ritorno per il territorio

3 - sostenibilità ambientale ed efficienza energetica,

e un’offerta economica-temporale, i cui elementi quantitativi saranno canone e durata. In particolare, il canone non potrà essere inferiore a quello annuo minimo ricognitorio, pari a 235 euro.

Dal canone di concessione proposto potranno essere detratte le spese sostenute dal concessionario per gli interventi di recupero.

 

Arsea Comunica n. 112 del 9/07/2023

 

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