Apprendiamo dagli organi di stampa e dalla Rete di “Linee guida per l’esercizio fisico e lo sport – Lo sport riparte in sicurezza: ognuno protegge tutti” ma il testo non risulta ancora dotato di ufficialità.
La bozza in ogni caso prevede che “A seguito dell’emanazione del presente documento sarà compito e responsabilità dei singoli enti riconosciuti dal CONI e/o dal CIP (Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate, Enti di promozione sportiva, Federazioni Sportive Paralimpiche, Discipline Sportive Paralimpiche, Enti di promozione sportiva paralimpica) emanare appositi protocolli applicativi di dettaglio - o, se del caso, integrare quelli già adottati – i quali, oltre alle indicazioni del presente documento, dovranno tenere conto delle specificità delle singole discipline e delle indicazioni tecnico-organizzative al fine di garantire il rispetto delle misure di sicurezza da parte dei soggetti che gestiscono impianti sportivi e che rientrano nella propria rispettiva competenza” per cui bisognerà verificare con quali tempi – e con quale diversificazione di indicazioni – interverranno gli Organismi sportivi.
Ci si chiede inoltre se un sodalizio affiliato dovesse decidere di discostarsi dalle misure indicate dal proprio organismo di affiliazione, ritenendo più corretto adottare quelle definite da altro Organismo, possa, in qualche misura, veder contestato il proprio protocollo di sicurezza così come ci si chiede come debba comportarsi il sodalizio sportivo affiliato a più Organismi sportivi riconosciuti dal CONI.
Nel mentre la Conferenza delle Regioni ha adottato un documento recante “Linee di indirizzo per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive” che introduce alcune misure sia per le piscine che per le palestre. In entrambi i casi viene dato rilievo alla necessità che i gestori delle attività curino una corretta comunicazione rispetto ai rischi esistenti ed alle misure di sicurezza adottate come primo strumento di tutela dei praticanti l’attività sportiva così come dei collaboratori.
Le modalità di comunicazione variano a seconda della tipologia di impianto. Le linee di indirizzo relative alle piscine ipotizzano il ricorso a “monitor e/o maxi-schermi, per facilitare la gestione dei flussi e la sensibilizzazione riguardo i comportamenti, mediante adeguata segnaletica” ma si ritiene che siano solo delle ipotesi.
In entrambi i casi inoltre è previsto che siano conservati i nominativi delle persone che fanno accesso all’impianto sportivo per 14 giorni al fine di garantire il tracciamento nel caso di eventuale contagio. Attendiamo chiarimenti da parte del Garante privacy.
PISCINE
Le disposizioni relative alle piscine si applicano a tutti gli impianti natatori, pubblici e privati, ivi inclusi quelli finalizzati a gioco acquatico e ad uso collettivo inserite in strutture già adibite in via principale ad altre attività ricettive (es. pubblici esercizi, agrituristiche, camping, etc.) ma non alle piscine ad usi speciali di cura, di riabilitazione e termale, e quelle alimentate ad acqua di mare.
Restano sospese tutte le manifestazioni per cui resta vietato al pubblico l’accesso alle tribune così come resta vietato lo svolgimento di eventi/feste (es: festa di compleanno in piscina).
Le accortezze da assumere riguardano i seguenti aspetti:
1) bisogna evitare assembramenti e pertanto diventa necessario:
-
privilegiare
l’accesso agli impianti tramite prenotazione e mantenere l’elenco delle
presenze per un periodo di 14 giorni per garantire il tracciamento di eventuali
contagi;
-
pianificare
le attività in modo tale da non creare attese;
-
se
possibile prevedere percorsi divisi per l’ingresso e l’uscita;
-
organizzare
gli spazi e le attività nelle aree spogliatoi e docce in modo da assicurare le
distanze di almeno 1 metro (ad esempio prevedere postazioni d’uso alternate o
separate da apposite barriere);
-
deve
essere garantito il distanziamento sociale di almeno 1,5 metri tra persone non
appartenenti allo stesso nucleo familiare o conviventi e quindi le attrezzature
(sedie a sdraio, lettino) devono essere sistemate attraverso percorsi dedicati;
2) è necessario adottare specifiche misure di sicurezza e pertanto
-
potrà
essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di
temperatura > 37,5 °C;
-
è
necessario dotare l’impianto/struttura di dispenser con soluzioni idroalcoliche
per l’igiene delle mani dei frequentatori/clienti/ospiti in punti ben visibili
all’entrata, prevedendo l’obbligo di frizionarsi le mani già in entrata.
Altresì prevedere i dispenser nelle aree di frequente transito, nell’area
solarium o in aree strategiche in modo da favorire da parte dei frequentatori
l’igiene delle mani;
-
tutti
gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa
personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti;
-
non
deve essere consentito l’uso promiscuo degli armadietti;
-
devono
essere messi a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali;
-
deve
essere effettuata la pulizia e disinfezione delle aree comuni, spogliatoi,
cabine, docce, servizi igienici, cabine, attrezzature (sdraio, sedie, lettini,
incluse attrezzature galleggianti, natanti etc.) in maniera regolare e
frequente;
-
le
attrezzature (come ad es. lettini, sedie a sdraio, ombrelloni etc.) vanno
disinfettati ad ogni cambio di persona o nucleo famigliare. Diversamente la
sanificazione deve essere garantita ad ogni fine giornata;
-
dovrà
essere evitato l’uso promiscuo di oggetti e biancheria: l’utente dovrà accedere
alla piscina munito di tutto l’occorrente;
-
devono
essere adottate misure di sicurezza
legate alla specificità dell’ambiente e quindi:
a) prima dell’apertura della vasca dovrà essere confermata l’idoneità dell’acqua alla balneazione a seguito dell’effettuazione delle analisi di tipo chimico e microbiologico dei parametri di cui alla tabella A dell’allegato 1 all’Accordo Stato Regioni e PP.AA. 16.01.2003, effettuate da apposito laboratorio. Le analisi di laboratorio dovranno essere ripetute durante tutta l’apertura della piscina al pubblico a cadenza mensile, salvo necessità sopraggiunte, anche a seguito di eventi occorsi in piscina, che possono prevedere una frequenza più ravvicinata;
b)assicurare l’efficacia della filiera dei trattamenti dell’acqua e il limite del parametro cloro attivo libero in vasca compreso tra 1,0 - 1,5 mg/l; cloro combinato ≤ 0,40 mg/l; pH 6.5 – 7.5. Si fa presente che detti limiti devono rigorosamente essere assicurati in presenza di bagnanti. La frequenza dei controlli sul posto dei parametri di cui sopra è non meno di due ore. Dovranno tempestivamente essere adottate tutte le misure di correzione in caso di non conformità, come pure nell’approssimarsi del valore al limite tabellare;
c) verificare il rispetto delle consuete norme di sicurezza igienica in acqua di piscina: prima di entrare nell’acqua di vasca provvedere ad una accurata doccia saponata su tutto il corpo; è obbligatorio l’uso della cuffia; è vietato sputare, soffiarsi il naso, urinare in acqua; ai bambini molto piccoli far indossare i pannolini contenitivi;
Tutte le misure dovranno quindi essere integrate nel documento di autocontrollo della piscina in un apposito allegato aggiuntivo dedicato al contrasto dell’infezione da SARS-CoV-2.
PALESTRE
Anche in questo caso le indicazioni si applicano a enti locali e soggetti pubblici e privati titolari di palestre, comprese le attività fisiche con modalità a corsi (senza contatto fisico interpersonale).
Le indicazioni evidenziano la necessità di fornire una adeguata informazione su tutte le misure di prevenzione da adottare.
In particolare i praticanti devono sapere che:
1) all’ingresso può essere loro misurata la temperatura: in caso di temperatura > 37,5 °C viene vietato l’accesso;
2) all’ingresso e all’uscita devono igienizzarsi le mani utilizzando i dispenser con soluzioni idroalcoliche di cui deve essere dotato l’impianto sportivo;
3) non devono condividere borracce, bicchieri e bottiglie e non devono scambiare con altri utenti oggetti quali asciugamani, accappatoi o altro;
4) devono utilizzare in palestra apposite calzature previste esclusivamente a questo scopo;
5) tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti ed è vietato l’uso promiscuo degli armadietti.
L’organizzatore è inoltre chiamato ad adottare una serie di misure finalizzate
1)evitare assembramenti e quindi rispettare il distanziamento fisico attraverso:
-
la
pianificazione delle attività (es.
con prenotazione) per regolamentare gli accessi in modo da evitare condizioni di
assembramento e aggregazioni, conservando l’elenco delle presenze per un periodo
di 14 giorni;
-
organizzare
gli spazi negli spogliatoi e docce
in modo da assicurare le distanze di almeno 1 metro (ad esempio prevedere postazioni d’uso alternate o separate da apposite
barriere), anche regolamentando l’accesso agli stessi.
-
regolamentare i flussi, gli
spazi di attesa, l’accesso alle diverse aree, il posizionamento di attrezzi e
macchine, anche delimitando le zone, al fine di garantire la distanza di
sicurezza:
-
almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica,
-
almeno 2 metri durante l’attività fisica (con particolare attenzione a quella
intensa);
2)garantire la pulizia dell’impianto attraverso le seguenti azioni:
-
mettere
a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali;
-
dopo
l’utilizzo da parte di ogni singolo soggetto, il responsabile della struttura
assicura la disinfezione della macchina o degli attrezzi usati. Gli attrezzi e
le macchine che non possono essere disinfettati non devono essere usati;
-
garantire
la frequente pulizia e disinfezione dell’ambiente, di attrezzi e macchine
(anche più volte al giorno ad esempio tra un turno di accesso e l’altro), e
comunque la disinfezione di spogliatoi (compresi armadietti) a fine giornata;
-
per
quanto concerne l’areazione dei locali e degli impianti di ventilazione e la
successiva messa in atto in condizioni di mantenimento di adeguati ricambi e
qualità dell’aria indoor è necessario:
▪ garantire periodicamente
l’aerazione naturale nell’arco della giornata in tutti gli ambienti dotati di
aperture verso l’esterno, dove sono presenti postazioni di lavoro, personale
interno o utenti esterni (comprese le aule di udienza ed i locali openspace),
evitando correnti d’aria o freddo/caldo eccessivo durante il ricambio naturale
dell’aria;
▪ aumentare la frequenza della
manutenzione / sostituzione dei pacchi filtranti dell’aria in ingresso (eventualmente
anche adottando pacchi filtranti più efficienti);
▪ in relazione al punto esterno
di espulsione dell’aria, assicurarsi che permangano condizioni impiantistiche
tali da non determinare l’insorgere di inconvenienti igienico sanitari nella
distanza fra i punti di espulsione ed i punti di aspirazione;
▪ attivare l’ingresso e
l’estrazione dell’aria almeno un’ora prima e fino ad una dopo l’accesso da
parte del pubblico;
▪ nel caso di locali di
servizio privi di finestre quali archivi, spogliatoi, servizi igienici, ecc.,
ma dotati di ventilatori/estrattori meccanici, questi devono essere mantenuti
in funzione almeno per l’intero orario di lavoro;
▪ per quanto riguarda gli
ambienti di collegamento fra i vari locali dell’edificio (ad esempio corridoi,
zone di transito o attesa), normalmente dotati di minore ventilazione o privi
di ventilazione dedicata, andrà posta particolare attenzione al fine di evitare
lo stazionamento e l’assembramento di persone, adottando misure organizzative
affinché gli stessi ambienti siano impegnati solo per il transito o pause di
breve durata;
▪ negli edifici dotati di
specifici impianti di ventilazione con apporto di aria esterna, tramite
ventilazione meccanica controllata, eliminare totalmente la funzione di
ricircolo dell’aria;
▪ relativamente agli impianti
di riscaldamento/raffrescamento che fanno uso di pompe di calore, fancoil, o termoconvettori,
qualora non sia possibile garantire la corretta climatizzazione degli ambienti
tenendo fermi gli impianti, pulire in base alle indicazioni fornite dal
produttore, ad impianto fermo, i filtri dell’aria di ricircolo per mantenere i
livelli di filtrazione/rimozione adeguati;
▪ le prese e le griglie di
ventilazione devono essere pulite con panni puliti in microfibra inumiditi con
acqua e sapone, oppure con alcool etilico al 75%;
▪ evitare di utilizzare e
spruzzare prodotti per la pulizia detergenti/disinfettanti spray direttamente
sui filtri per non inalare sostanze inquinanti, durante il funzionamento.
Concludiamo con una nota positiva.
L’INAIL con comunicato stampa ha chiarito che nel caso in cui un collaboratore dovesse contrarre il virus e l’Istituto dovesse riconoscere e quindi liquidare il danno, il riconoscimento dell’infortunio da parte dell’Istituto non assume alcun rilievo per sostenere la responsabilità penale e civile del datore di lavoro. Prosegue l’Istituto evidenziando che “la molteplicità delle modalità del contagio e la mutevolezza delle prescrizioni da adottare sui luoghi di lavoro, oggetto di continuo aggiornamento da parte delle autorità in relazione all’andamento epidemiologico, rendano peraltro estremamente difficile la configurabilità della responsabilità civile e penale dei datori di lavoro”.
Arsea Comunica n. 79 del 16/05/2020
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