Le associazioni iscritte nel registro delle organizzazioni di volontariato e nel registro delle associazioni di promozione sociale possono presentare in rete tra di loro – entro il 14/07/2018 - domanda di accesso ai contributi stanziati con il bando approvato con DGR n. 699 del 14/05/2018.
Si tratti dei fondi erogati dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali (atto di indirizzo del 13/11/2017) di cui
1) una parte (€ 110.000,00) destinati (DGR n. 593 del 23/04/2018) allo sviluppo delle reti associative del Terzo settore e al rafforzamento della loro capacity building, funzionale all’implementazione dell’offerta di servizi di supporto agli enti del Terzo settore attraverso la coprogettazione con i Centri Servizi del Volontariato;
2) le restanti risorse – pari ad € 1.727.308,57 – dirette invece a progetti presentati dalle reti di partenariato tra organizzazioni di volontariato e/o associazioni di promozione sociale con riferimento alle seguenti aree di intervento:
a) sostegno all’inclusione sociale, in particolare delle persone con disabilità e non autosufficienti;
b) contrasto a condizioni di fragilità e di svantaggio della persona al fine di intervenire sui fenomeni di marginalità e di esclusione sociale, con particolare riferimento alle persone senza dimora, a quelle in condizioni di povertà assoluta o relativa e ai migranti;
c) sviluppo e rafforzamento della cittadinanza attiva, della legalità e della corresponsabilità, anche attraverso la tutela e la valorizzazione dei beni comuni;
d) sostegno alle attività di accompagnamento al lavoro di fasce deboli della popolazione;
e) contrasto alle solitudini involontarie specie nella popolazione anziana attraverso iniziative e percorsi di coinvolgimento partecipato;
f) sviluppo di forme di welfare generativo di comunità anche attraverso il coinvolgimento attivo e partecipato in attività di utilità sociale dei soggetti che beneficiano di prestazioni di integrazione e sostegno al reddito nonché degli altri appartenenti alle categorie di cui all'articolo 1, comma 312, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 e all’articolo 1, commi 86 e 87, della legge 11 dicembre 2016, n. 232;
In riferimento in particolare alle lett. b), d) ed f), la Delibera d Giunta richiama gli ambiti di intervento per le progettazioni del Terzo settore individuati nel “Protocollo per l’attuazione del Reddito di solidarietà (RES) e delle misure a contrasto di povertà ed esclusione sociale in Emilia-Romagna” sottoscritto da Regione, ANCI, Caritas, Forum regionale del Terzo settore, Fondazione Banco Alimentare Emilia-Romagna, FioPSD, Cgil-Cisl-Uil, ossia:
§ azioni connesse al contrasto alla povertà come scambio, riuso, recupero alimentare, empori solidali;
§ occasioni di socializzazione, incontro, relazione;
§ forme di affiancamento leggero, consulenza e accompagnamento su temi specifici (educazione al consumo, apprendimento della lingua, gestione budget famigliare, ecc..), gruppi auto aiuto e confronto;
§ attività di sostegno scolastico al di fuori dell’orario scolastico ed extra-scolastiche (sportive, musicali, ecc.);
§ accompagnamento sociale;
§ risposte a bisogni di prima necessità e di pronto intervento anche finalizzate alla costruzione di un progetto personalizzato.
Si tratta di progetti che dovranno essere programmati e realizzatiti da partnership inter-associative di organizzazioni di volontariato e/o associazioni di promozione sociale tra le quali dovrà essere individuato l’Ente titolare, effettivo destinatario del finanziamento assegnato e responsabile per la rendicontazione finale e dei rapporti con gli altri enti pubblici e privati coinvolti. Il soggetto capofila deve avere la sede legale nell’ambito distrettuale nel quale viene presentata la proposta progettuale mentre gli altri partner è sufficiente che dimostrino una sede operativa ed una comprovata e consolidata operatività nel territorio di riferimento. La partecipazione dei Centri servizi volontariato
Quante risorse a progetto?
Il costo totale del progetto non potrà essere inferiore a € 12.000,00 ed il finanziamento massimo possibile per singolo progetto è di € 22.500,00.
Come presentare il progetto? Quali spese non sono ammissibili?
È necessario presentare con il progetto:
1) uno specifico piano economico da cui risultino in modo dettagliato e analitico le diverse voci di spesa imputabili alla realizzazione dei progetti e le modalità con cui si prevede la copertura delle spese eccedenti il budget massimo concesso;
2) un cronoprogramma accompagnato dall’elenco delle azioni e dei relativi costi riferiti alle azioni progettuali che si intendono realizzare.
Non sono ammesse a finanziamento:
1) spese che non siano direttamente imputabili alle attività di progetto;
2) spese in conto capitale (che comportino aumento di patrimonio). Sono ammesse spese per acquisto beni, materiali, arredi ed attrezzature entro il valore unitario massimo di euro 516,46, a condizioni che risultino indispensabili per la realizzazione delle attività del progetto e con limite di incidenza massima del 30% del costo del progetto;
3) spese generali di gestione del progetto (progettazione, consulenze diverse, coordinamento, rendicontazione, etc.) eccedenti il 5% del costo totale del progetto;
4) spese derivanti dall’acquisizione di servizi o di prestazioni di lavoro prestati da partner coinvolti nel progetto;
5) spese derivanti dal calcolo di valorizzazione monetaria di servizi o attività di volontariato.
A chi presentare il progetto?
È necessario presentarlo contestualmente alla Regione Emilia-Romagna, Servizio Politiche per l’integrazione sociale il contrasto alla povertà e Terzo settore, via posta PEC all’indirizzo segrspa@postacert.regione.emilia-romagna.it e via posta mail normale all’indirizzo mario.ansaloni@regione.emiliaromagna.it e agli Uffici di Piano.
Gli elementi di valutazione
Costituiscono criteri di valutazione del progetto:
1) la congruità dei costi complessivi alle azioni progettuali;
2) il livello di complessità ed adeguatezza del partenariato (organizzazioni di volontariato e/o associazioni di promozione sociale) in relazione a dimensione e risorse del territorio;
3) l’attivazione di sinergie e collaborazioni con soggetti pubblici e privati del territorio per la realizzazione ed integrazione delle attività ed il raggiungimento degli obiettivi;
4) l’integrazione e la coerenza delle azioni progettuali con gli obiettivi e le aree prioritarie di intervento individuate nella programmazione territoriale distrettuale (Piani di Zona);
5) una documentata esperienza degli Enti proponenti nella conduzione di iniziative e progetti in relazione agli obiettivi generali e le aree prioritarie di intervento;
6) l’innovazione nelle metodologie e strumenti per il coinvolgimento dei beneficiari finali e della cittadinanza;
7) livello di coinvolgimento degli Enti gestori dei Centri di servizio di cui all’art. 61 del D.Lgs. n. 117/2017;
8) livello di eventuale autofinanziamento del progetto.
Entro quando realizzare il progetto?
I progetti ammessi a finanziamento dovranno essere avviati entro 30 giorni dall’avvenuta comunicazione della assegnazione del finanziamento. Le azioni di progetto dovranno inderogabilmente terminare entro il 02/11/2019.
Arsea comunica n. 43 del 21/5/2018
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