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Tempo di bilancio per diversi enti del terzo settore. Focus sul bilancio per cassa.

Le associazioni sono chiamate ad approvare il bilancio nel termine indicato in statuto. Con riferimento alle ONLUS, una specifica disposizione[i] impone l’approvazione entro quattro mesi dalla chiusura dell’esercizio sociale mentre negli altri casi, in assenza di una espressa indicazione statutaria, è possibile applicare in via analogica quanto previsto per le società, ossia approvazione entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale. Lo statuto può prevedere anche il più ampio termine di 180 giorni, specificando i motivi che possono giustificare la dilazione del termine.

Ad oggi le uniche realtà che dispongono di uno schema di bilancio sono gli enti del terzo settore anche se esistono disposizioni, nazionali e regionali, che hanno contemplato l’onere di riclassificare il bilancio nel rispetto delle necessità di trasparenza espresse dalla Pubblica Amministrazione, soprattutto in ragione dell’erogazione di contributi.

 

Il bilancio degli enti del terzo settore

Le organizzazioni del terzo settore sono chiamate ad approvare il bilancio annuale nel rispetto degli schemi ministeriali definiti con il DM 5/3/2020, a meno che non esercitino la propria attività esclusivamente o principalmente in forma di impresa commerciale, nel qual caso devono adottare lo schema di bilancio civilistico.

L’obbligo è diventato operativo per gli enti del terzo settore a partire dall’esercizio 2021, o meglio a partire dall’esercizio 2020/2021 con riferimento agli enti con esercizio iniziato in data successiva al 18 aprile, data di pubblicazione in Gazzetta del citato Decreto ministeriale. Ovviamente si tratta di organizzazioni iscritte nei previgenti registri delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale nonché delle ONLUS iscritte nell’anagrafe tenuta dall’Agenzia delle Entrate.

Rispetto ai sodalizi che si sono iscritti nel registro unico nazionale l’obbligo di riclassificazione del bilancio si pone dall’esercizio in cui sono iscritti nel RUNTS a meno che non si siano iscritti nell’ultimo trimestre dell’esercizio (Ministero del Lavoro Nota n. 5941 del 5/4/2022). L’organismo italiano di contabilità - nella versione da ultimo aggiornata al principio contabile 35 - ha inoltre affermato che con riferimento agli ETS che si iscrivono al RUNTS non sia necessario procedere alla riclassificazione dell’esercizio precedente (lo schema di bilancio richiede infatti l’esposizione dei dati riferiti all’anno di riferimento e a quello precedente).

 

Quali adempimenti e tempistiche è necessario osservare?

Il primo aspetto da verificare sono i tempi indicati in statuto per la corretta convocazione dell’assemblea, oltre alle modalità con cui convocarla.

Si ricorda che è possibile – fino al 31/7/2023 - indire l’assemblea con modalità telematica o mista purché sia possibile identificare la persona che partecipa e vota e questo anche nel caso in cui non sia espressamente previsto dallo statuto dell’ente. A prevederlo è stato il c.d. provvedimento mille proroghe.

Altro aspetto che incide sulla tempistica è l’eventuale presenza dell’organo di controllo[ii] a cui trasmettere il progetto di bilancio adottato dall’organo amministrativo almeno trenta giorni prima che sia sottoposto all’assemblea dei soci.

 

Quale schema di bilancio adottare?

Il DM 5/3/2020 prevede che gli enti del terzo settore con ricavi (di qualsiasi natura) non superiore complessivamente a 220.000 euro possano optare per un bilancio redatto secondo il criterio di cassa.

Gli enti con ricavi di importo superiore devono necessariamente adottare il bilancio redatto secondo il criterio di competenza composto da:

a) stato patrimoniale;

b) rendiconto gestionale, con l'indicazione dei proventi e degli oneri dell'ente;

c) relazione di missione che illustra le poste di bilancio, l'andamento economico e gestionale dell'ente e le modalità di perseguimento delle finalità statutarie. La relazione di missione illustra, da un lato, le poste di bilancio e, dall'altro lato, l'andamento economico e finanziario dell'ente e le modalità di perseguimento delle finalità statutarie, cumulando informazioni che il Codice civile colloca per le società di capitali, distintamente, nella nota integrativa e nella relazione sulla gestione.

 

Il bilancio redatto nella forma del rendiconto di cassa

Lo schema del “bilancio di cassa”, come si può desumere dall’analisi della sua strutturazione, può garantire l’acquisizione delle seguenti informazioni essenziali:

1)   le attività diverse sono in ogni caso secondarie rispetto a quelle di interesse generale?

2)   l’entità delle entrate è tale da consentire il ricorso al bilancio secondo il criterio di cassa?

3)   l’entità delle entrate è tale da non richiedere la nomina dell’Organo di controllo e la nomina dei revisori?

4)   l’entità delle entrate è tale da non far scattare l’obbligo di approvazione del bilancio sociale?

5)   è stato approvato il rendiconto sulle attività di raccolta fondi?

 

LO SCHEMA DEL RENDICONTO PER CASSA

In corsivo vengono fornite alcune possibili indicazioni non avvallate da provvedimenti di prassi


USCITE

Es.t

Es.t-1

ENTRATE

Es.t

Es.t-1

A) Uscite da attività di interesse generale

 

 

A) Entrate da attività di interesse generale

 

 

 

 

 

1) Entrate da quote associative e apporti dei fondatori (contributo associativo annuale)

 

 

1) Materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci (cancelleria, materiale di consumo per manutenzione e pulizie, acquisto di alimenti per mensa sociale)

 

 

2) Entrate dagli associati per attività mutuali (corrispettivi specifici versati da società di mutuo soccorso ma anche da associazioni di promozione sociale?)

 

 

2) Servizi (formazione, assicurazioni, canoni assistenza tecnica, compensi a lavoratori autonomi, costi personale distaccato, utenze, trasferte, spese pubblicitarie, consulenze)

 

 

3) Entrate per prestazioni e cessioni ad associati e fondatori (corrispettivi specifici versati dai soci che non si connotano per la natura mutualistica della prestazione)

 

 

 

 

 

4) Erogazioni liberali

 

 

3) Godimento di beni di terzi (locazione e oneri connessi, noleggio, diritto d'autore e diritti connessi, utilizzo brevetti)

 

 

5) Entrate del 5 per mille

 

 

4) Personale (retribuzione dipendenti con tutti i costi correlati)

 

 

6) Contributi da soggetti privati

 

 

 

 

 

7) Entrate per prestazioni e cessioni a terzi

 

 

5) Uscite diverse di gestione (tributi locali, tassa di circolazione, imposte indirette)

 

 

8) Contributi da enti pubblici (contributi da bandi o da coprogettazione)

 

 

 

 

 

9) Entrate da contratti con enti pubblici

 

 

 

 

 

10) Altre entrate

 

 

Totale

Totale

Avanzo/disavanzo attività di interesse generale

B) Uscite da attività diverse

 

 

B) Entrate da attività diverse

 

 

1) Materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci (cancelleria, materiale di consumo per manutenzione e pulizie, acquisto alimenti per attività di somministrazione di alimenti e bevande)

 

 

1) entrate per prestazioni e cessioni ad associati e fondatori [somministrazione di alimenti e bevande; cessione di beni nuovi ai soci (es: store di abbigliamento sportivo)]

 

 

2) Servizi (assicurazioni, canoni assistenza tecnica, compensi a lavoratori autonomi, costi personale distaccato, utenze, trasferte, spese pubblicitarie, consulenze)

 

 

2) contributi da soggetti privati

 

 

3) Godimento di beni di terzi (locazione e oneri connessi, noleggio, diritto d'autore e diritti connessi, utilizzo brevetti)

 

 

3) Entrate per prestazioni e cessioni a terzi (es: cessione diritto d'autore)

 

 

4) Personale (retribuzione dipendenti con tutti i costi correlati)

 

 

4) Contributi da enti pubblici

 

 

5) Uscite diverse di gestione

 

 

5) Entrate da contratti con enti pubblici

 

 

 

 

 

6) Altre entrate

 

 

Totale

Totale

Avanzo/disavanzo attività diverse

C) Uscite da attività di raccolta fondi

 

 

C) Entrate da attività di raccolta fondi

 

 

1) Uscite per raccolta fondi abituali

 

 

1) Entrate per raccolta fondi abituali

 

 

2) Uscite per raccolta fondi occasionali

 

 

2) Entrate per raccolta fondi occasionali

 

 

3) Altre uscite

 

 

3) Entrate uscite

 

 

Totale

Totale

Avanzo/disavanzo attività di raccolta fondi

D) Uscite da attività finanziarie e patrimoniali

 

 

D) Entrate da attività finanziarie e patrimoniali

 

 

1) Su rapporti bancari

 

 

1) Da rapporti bancari

 

 

2) Su investimenti finanziari

 

 

2) Da investimenti finanziari

 

 

3) Su patrimonio edilizio

 

 

3) Da patrimonio edilizio (ad esempio la locazione di immobili. E’ da inserire invece nella sezione A – attività di interesse generale, il canone percepito nell’ambito di un servizio di alloggio sociale in quanto espressamente qualificata come attività di interesse generale)

 

 

4) Su altri beni patrimoniali

 

 

4) Da altri beni patrimoniali

 

 

5) Altre uscite

 

 

5) Altre entrate

 

 

Totale

Totale

Avanzo/disavanzo attività finanziarie e patrimoniali

E) Uscite da supporto generale

 

 

E) Entrate da supporto generale

 

 

1) Materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci

 

 

1) Entrate da distacco del personale

 

 

2) Servizi

 

 

2) Altre entrate di supporto generale

 

 

3) Godimento beni di terzi

 

 

 

 

 

4) Personale

 

 

 

 

 

5) Altre uscite

 

 

 

 

 

Totale

Totale

Totale uscite della gestione

Totale entrate della gestione

Avanzo/disavanzo d’esercizio prima delle imposte

Imposte

Avanzo/disavanzo d’esercizio prima di investimenti e disinvestimenti patrimoniali e finanziamenti

 

In merito alla riclassificazione si segnalano ancora diversi dubbi interpretativi tra i quali:

1)   quale differenza tra “Entrate dagli associati per attività mutuali” e “Entrate per prestazioni e cessioni ad associati e fondatori”? Rientrano nelle prime solo le entrate delle società di mutuo soccorso? Vi rientrano anche i corrispettivi specifici versati dagli associati ad una associazione di promozione sociale attesa la natura tendenzialmente mutualistica di queste organizzazioni? Vi rientrano esclusivamente i corrispettivi percepiti dagli associati e quantificati in misura inferiore rispetto ai non associati proprio per realizzare finalità mutualistiche?

2)   quale differenza tra Erogazioni liberali, Contributi da soggetti privati, Contributi da enti pubblici ed entrate per raccolta fondi?

3)   nel caso di oneri promiscui (es: spese di comunicazione dirette a promuovere sia le attività di interesse generale che la campagna di raccolta fondi, spese relative alla sede adibita sia alle attività di interesse generale che alle attività diverse) è necessario “ribaltarli” secondo criteri predefiniti come quello previsto dall’art. 144 del Testo unico delle imposte sui redditi ai sensi del quale “sono deducibili per la parte del loro importo che corrisponde al rapporto tra l’ammontare dei ricavi e altri proventi che concorrono a formare il reddito d’impresa e l’ammontare complessivo di tutti i ricavi e proventi” o non è necessario? L’IRES deve essere distinta a seconda che sia inerente allo svolgimento con modalità commerciali di attività di interesse generale o a seconda che sia inerente allo svolgimento di attività diverse o, ancora, deve essere indicata nelle uscite da supporto generale?

4)   i corrispettivi legati all’attività di somministrazione di alimenti e bevande realizzata da una associazione di promozione sociale come attività complementare a quelle di interesse generale sono da ricondurre nell’ambito dell’attività di interesse generale o nelle attività diverse? A parere di chi scrive l’elenco delle attività di interesse generale di cui all’articolo 5 deve intendersi tassativo per cui tali entrate, per quanto strumentali e accessorie a quelle legate alle attività di interesse generale, devono essere inserite tra le attività diverse a meno che non pervenga una diversa indicazione anche di prassi già sollecitata. Il tema in ogni caso resta di dubbia interpretazione.

 

USCITE

Es.t

Es.t-1

ENTRATE

Es.t

Es.t-1

Uscite da investimenti in immobilizzazioni o da deflussi di capitale di terzi

 

 

Entrate da investimenti in immobilizzazioni o da deflussi di capitale di terzi

 

 

1) Investimenti in immobilizzazioni inerenti alla attività di interesse generale

 

 

1) Disinvestimenti[iii] in immobilizzazioni inerenti alla attività di interesse generale

 

 

2) investimenti in immobilizzazioni inerenti alle attività diverse

 

 

2) Disinvestimenti in immobilizzazioni inerenti alle attività diverse

 

 

3) investimenti in attività finanziarie e patrimoniali

 

 

3) Disinvestimenti in attività finanziarie e patrimoniali

 

 

4) rimborso di finanziamenti per quota capitale e di prestiti

 

 

4) Ricevimento di finanziamenti e di prestiti

 

 

Totale

Totale

Imposte

Avanzo/disavanzo da entrate e uscite per investimenti e disinvestimenti patrimoniali e finanziamenti

 

 

Es.t

Es.t-1

Avanzo/disavanzo d’esercizio prima di investimenti e disinvestimenti patrimoniali e finanziamenti

 

 

Avanzo/disavanzo da entrate e uscite per investimenti e disinvestimenti patrimoniali e finanziamenti

 

 

Avanzo/disavanzo complessivo

 

 

 

 

Es.t

Es.t-1

Cassa e banca

 

 

Cassa

 

 

Depositi bancari e postali

 

 

 

Costi e proventi figurativi. L’inserimento è facoltativo ma può essere essenziale quando viene svolta attività diversa da quella di interesse generale al fine di verificarne la secondarietà e strumentalità. Potrebbe essere necessario dimostrare infatti che l’attività diversa da quella di interesse generale è inferiore, ai sensi del D.M. 19 maggio 2021, n. 107, al 66% dei costi complessivi dell'ente del Terzo settore, ivi inclusi i costi figurativi quali:

a) i costi figurativi relativi all'impiego di volontari iscritti nel registro, calcolati attraverso l'applicazione, alle ore di attività di volontariato effettivamente prestate, della retribuzione oraria lorda prevista per la corrispondente qualifica dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative;

b) le erogazioni gratuite di denaro e le cessioni o erogazioni gratuite di beni o servizi, per il loro valore normale;

c) la differenza tra il valore normale dei beni o servizi acquistati ai fini dello svolgimento dell'attività statutaria e il loro costo effettivo di acquisto.

I dati qui inseriti non devono risultare in altre parti del prospetto.

Costi figurativi

Es.t

Es.t-1

Proventi figurativi

Es.t

Es.t-1

1) da attività di interesse generale

 

 

1) da attività di interesse generale

 

 

2) da attività diverse

 

 

2) da attività diverse

 

 

Totale

 

 

Totale

 

 

 

Gli ETS non commerciali che adottano il rendiconto per cassa dovranno redigere una annotazione in calce al bilancio o una relazione sulle attività. Nel documento è necessario far emergere i seguenti aspetti:

1)   documentare il carattere secondario e strumentale delle attività diverse da quelle di interesse generale eventualmente svolte (ex art. 13 comma 6 CTS);

2)   si ritiene – anche se la formulazione della norma non lo dice espressamente e sul punto non abbiamo riscontrato indicazioni di prassi - che l’ETS che abbia dipendenti debba documentare in tali annotazioni anche il rispetto del vincolo contemplato dall’art. 16 del Codice del terzo settore ai sensi del quale “la differenza retributiva tra lavoratori dipendenti non può essere superiore al rapporto uno a otto, da calcolarsi sulla base della retribuzione annua lorda”.

Nel caso di predisposizione di una relazione illustrativa, questa potrebbe seguire, in forma semplificata, il modello della “relazione di missione” prevista per le associazioni con bilancio per competenza.

A titolo meramente esemplificativo, il documento potrebbe riportare i seguenti dati:

1) le informazioni generali sull'ente, la missione perseguita e le attività di interesse generale di cui all'art. 5 richiamate nello statuto, l'indicazione della sezione del Registro unico nazionale del Terzo settore in cui l'ente è iscritto e del regime fiscale applicato, nonché le sedi e le attività svolte;

DENOMINAZIONE: ASSOCIAZIONE DELLA SPERANZA APS

MISSION ED ATTIVITA: Promuove finalità di interesse civico, solidaristico e di utilità sociale realizzando attività di interesse generale quale l’organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale, incluse attività, anche editoriali, di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale attraverso l’organizzazione di corsi di musica, concerti, guide all’ascolto, produzione di contenuti divulgativi diffusi attraverso i propri canali di comunicazione (sito internet, blog, social network) e attraverso l’edizione di una rivista on line.

RUNTS: L’associazione è iscritta nella sezione ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE

REGIME FISCALE APPLICATO: l’associazione è titolare di partita iva ed ha optato per il regime ex art. 86 del CTS

SEDI: la sede legale è in Roma, Via del Futuro 10. L’associazione dispone di una sede operativa in Roma, Via dell’Ottimismo 1, dove vengono svolte le attività dirette ai soci. L’associazione organizza anche seminari/convegni aperti alla collettività chiedendo, di volta in volta, la disponibilità di spazi adeguati alle Amministrazioni Locali o a soggetti terzi.

ATTIVITA’ DELL’ESERCIZIO 2020/2021: nel corso dell’anno l’associazione ha organizzato le seguenti attività:

a) attività corsistiche dal 15/09/2020 al 15/05/2020.

- corso di canto principianti: il corso ha coinvolto complessivamente 30 soci con una presenza minima di 8 soci;

- corso di canto lirico: il corso ha coinvolto complessivamente 20 soci con una presenza minima di 5 soci e si è articolato in ___ lezioni individuali e ___ lezioni collettive;

- corso di pianoforte: il corso ha coinvolto complessivamente 40 soci in lezioni individuali;

- corso di chitarra acustica: il corso ha coinvolto complessivamente 50 soci in lezioni individuali;

….

b) guide all’ascolto

Nel corso dell’esercizio sono state organizzate 40 guide all’ascolto con l’apporto dei soci volontari che hanno presentato il programma e lo hanno eseguito. Le guide all’ascolto hanno visto nel corso dell’anno la partecipazione di 300 soci e 200 non soci.

c) concerti

Nel corso dell’esercizio sono stati organizzati 6 concerti ad ingresso gratuito che hanno visto nel corso dell’anno la partecipazione di 400 soci e 300 non soci.

d) produzione di contenuti divulgativi

Nel corso dell’esercizio sono stati pubblicati 60 articoli tra presentazioni di iniziative, recensioni di spettacoli anche organizzati da terzi, contributi di pedagogia musicale, interviste ad artisti. La produzione dei contenuti divulgativi è stata curata dai soci a titolo gratuito con la supervisione del direttore musicale.

2) i dati sugli associati o sui fondatori e sulle attività svolte nei loro confronti; informazioni sulla partecipazione degli associati alla vita dell'ente;

L’associazione conta 9 soci fondatori per un totale di 130 soci al __/__/___.

I soci partecipano alla vita associativa nei seguenti termini, in base alla propria disponibilità di tempo ed alle proprie inclinazioni:

- collaborazione nella ideazione/realizzazione delle iniziative associative: a tal scopo sono previsti laboratori delle idee e vengono formati piccoli gruppi di staff;

- fruizione delle attività didattiche musicale;

- fruizione delle attività di guida all’ascolto e partecipazione ai concerti;

- partecipazione alle assemblee.

3) una indicazione degli impegni di spesa o di reinvestimento di fondi o contributi ricevuti con finalità specifiche. Indispensabile quando si lavora su progetti pluriennali per esempio;

4)  una descrizione dei debiti per erogazioni liberali condizionate: una informazione che può essere utile per evidenziare la necessità di operare affinché si verifichino dette condizioni;

5) un'analisi delle principali componenti del rendiconto gestionale, organizzate per categoria, con indicazione dei singoli elementi di ricavo o di costo di entità o incidenza eccezionali, informazioni utili a livello gestionale;

6) una descrizione della natura delle erogazioni liberali ricevute. Informazione utile per eventuali campagne di raccolta fondi;

7) il numero medio dei dipendenti, ripartito per categoria, nonché il numero dei volontari iscritti nel registro dei volontari di cui all'art. 17, comma 1, che svolgono la loro attività in modo non occasionale. L’informazione è essenziale per le organizzazioni di volontariato e per le associazioni di promozione sociale e deve essere in ogni caso raccolta per essere trasmessa al Registro unico nazionale del terzo settore;

8) l'importo dei compensi spettanti all'organo esecutivo, all'organo di controllo, nonché al soggetto incaricato della revisione legale. Gli importi possono essere indicati complessivamente con riferimento alle singole categorie sopra indicate e sono necessari per dimostrare il rispetto del divieto di distribuzione indiretta di utili o proventi. Se l’associazione supera i 100.000 euro di entrate di qualsiasi natura è tra l’altro soggetta all’obbligo di pubblicare annualmente e tenere aggiornati nel proprio sito internet, o nel sito internet della rete associativa a cui aderisce, gli eventuali emolumenti, compensi o corrispettivi a qualsiasi titolo attribuiti ai componenti degli organi di amministrazione e controllo, ai dirigenti nonché agli associati.

9) le operazioni realizzate con parti correlate[iv], al fine di dimostrare l’assenza di scopo di lucro indiretto;

Dieci guide all’ascolto sono state dirette da Irene Pace, moglie del Presidente, diplomata in conservatorio, laureata DAMS, con esperienza ventennale nella didattica musicale come da curriculum vitae allegato.

10) la proposta di destinazione dell'avanzo, con indicazione degli eventuali vincoli attribuiti all'utilizzo parziale o integrale dello stesso, o di copertura del disavanzo;

11) l'illustrazione della situazione dell'ente e dell'andamento della gestione. L'analisi è coerente con l'entità e la complessità dell'attività svolta e può contenere, nella misura necessaria alla comprensione della situazione dell'ente e dell'andamento e del risultato della sua gestione, indicatori finanziari e non finanziari, nonché una descrizione dei principali rischi e incertezze. L'analisi contiene, ove necessario per la comprensione dell'attività, un esame dei rapporti sinergici con altri enti e con la rete associativa di cui l'organizzazione fa parte;

12)  l'indicazione delle modalità di perseguimento delle finalità statutarie, con specifico riferimento alle attività di interesse generale;

13) informazioni e riferimenti in ordine al contributo che le attività diverse forniscono al perseguimento della missione dell'ente e l'indicazione del carattere secondario e strumentale delle stesse;

14)  un prospetto illustrativo dei costi e dei proventi figurativi da cui si evincano:

- i costi figurativi relativi all'impiego di volontari iscritti nel registro di cui all'art. 17, comma 1 del decreto legislativo 2 agosto 2017, n. 117 e successive modificazioni ed integrazioni;

- le erogazioni gratuite di denaro e le cessioni o erogazioni gratuite di beni o servizi, per il loro valore normale;

- la differenza tra il valore normale dei beni o servizi acquistati ai fini dello svolgimento dell'attività statutaria e il loro costo effettivo di acquisto;

accompagnato da una descrizione dei criteri utilizzati per la valorizzazione degli elementi di cui sopra. Queste informazioni possono essere indispensabili nel caso in cui l’ETS svolga anche attività diverse da quelle di interesse generale, al fine di dimostrare la relativa secondarietà;

15) la differenza retributiva tra lavoratori dipendenti, per finalità di verifica del rispetto del rapporto uno a otto, di cui all'art. 16 del decreto legislativo n. 117/2017 e successive modificazioni ed integrazioni, da calcolarsi sulla base della retribuzione annua lorda.

16)  i rendiconti delle singole attività di raccolta fondi di cui all'art. 87, comma 6 del CTS.

 

Entro quando pubblicare il bilancio sul RUNTS?

È necessario ricordare che entro giugno si rende necessario depositare il bilancio nel registro unico nazionale del terzo settore (RUNTS) unitamente al rendiconto di ogni singola raccolta fondi. La scadenza riguarda gli enti del terzo settore anche con esercizio diverso da quello solare (1°gennaio - 31 dicembre). I documenti, ad oggi, possono essere depositati in formato PDF/A.

 

Arsea comunica n. 73 del 15/04/2023



[i] Art. 22 bis del DPR 600/1973

[ii] Si ricorda che l’organo di controllo deve essere sempre nominato dalle fondazioni ETS mentre la relativa nomina a cura delle associazioni diviene obbligatoria quando siano superati, per due esercizi consecutivi, due dei seguenti limiti:

a) totale dell'attivo dello stato patrimoniale: 110.000 euro;

b) ricavi, rendite, proventi, entrate comunque denominate: 220.000 euro;

c) dipendenti occupati in media durante l'esercizio: 5 unità.

In riferimento ai compiti, l'organo di controllo ha il compito di:

- vigilare sull'osservanza della legge e dello statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione;

- vigilare sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile;

- vigilare sul suo concreto funzionamento.

- monitorare l'osservanza delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale;

- attestare che il bilancio sociale, qualora redatto sia conforme alle linee guida di cui al 2019;

- effettuare, anche individualmente, atti di ispezione e di controllo interloquendo con gli amministratori.

L’organo di controllo può inoltre esercitare la revisione legale dei conti al superamento dei seguenti limiti:

a) totale dell'attivo dello stato patrimoniale: 1.100.000 euro;

b) ricavi, rendite, proventi, entrate comunque denominate: 2.200.000 euro;

c) dipendenti occupati in media durante l'esercizio: 12 unità;

ma a condizione che sia costituito da revisori legali iscritti nell'apposito registro.

[iii] Cessione di un fattore produttivo suscettibile di un utilizzo pluriennale

[iv] Intendendo tali

a) ogni persona o ente in grado di esercitare il controllo sull'ente. Il controllo si considera esercitato dal soggetto che detiene il potere di nominare o rimuovere la maggioranza degli amministratori o il cui consenso è necessario agli amministratori per assumere decisioni;

b) ogni amministratore dell'ente;

c) ogni società o ente che sia controllato dall'ente (ed ogni amministratore di tale società o ente). Per la nozione di controllo delle società si rinvia a quanto stabilito dall'art. 2359 del Codice civile, mentre per la nozione di controllo di un ente si rinvia a quanto detto al punto precedente;

d)  ogni dipendente o volontario con responsabilità strategiche;

e) ogni persona che è legata ad una persona, la quale è parte correlata all'ente.

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