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Nell'analisi della disciplina transitoria del Codice del Terzo settore si sono succeduti due interventi, ossia la nota n. 34 del 29/12/2017 del Ministero del Lavoro e le risposte dell’Agenzia delle Entrate nel corso di TELEFISCO. Ieri l’altro invece è stato pubblicato il documento di ricerca “La riforma del Terzo settore: il regime transitorio” a cura del Consiglio Nazionale dei Dottori commercialisti e degli Esperti Contabili e della Fondazione Nazionale dei commercialisti.
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La vostra associazione ha l’esercizio 1° gennaio – 31 dicembre? Entro aprile – fatto salvo il più breve termine indicato in statuto – l’assemblea dei soci deve essere chiamata ad approvare il bilancio o rendiconto.
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Torniamo sul tema della tutela della salute dei praticanti l’attività sportiva dilettantistica a seguito dei numerosi quesiti pervenuti, per ricordare che i dirigenti sportivi nell’affrontare la materia devono esaminare non solo i vincoli normativi ma anche gli strumenti a tutela della propria responsabilità.
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Le associazioni senza scopo di lucro possono ricevere come donazioni anche beni in natura: come devono comportarsi e cosa deve fare il donatore?
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La circolare ripercorre la disciplina fiscale delle attività di raccolta fondi attualmente in vigore e analizza le novità introdotte dalla Riforma del Terzo settore
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Sul tema è interessante esaminare la giurisprudenza legata alla qualificazione giuridica dell’AVIS (Corte di Cassazione S.U. 18.10.1990, n.10149 e 30.12.1992, n.13708, Ordinanza 12.6.2015, n.12184).
La riforma del Terzo settore, avviata con la legge delega del 2016 (legge 6 giugno 2016, n. 106), ha trovato compimento nell’agosto scorso con l’adozione dei relativi decreti attuativi e, per quanto più da vicino ci occupa in questa sede, dei d.lgs. 3 luglio 2017, n. 112 (di riforma della disciplina dell’impresa sociale) e del d.lgs. 3 luglio 2017, n. 117 (che contiene il Codice del Terzo settore). La rilevanza della riforma in atto, nonché l’ampiezza dei temi affrontati, ha suggerito l’opportunità di dedicare diversi documenti monotematici di approfondimento dei principali contenuti della medesima.
In questa occasione, si è ritenuto utile intervenire con un approfondimento della disciplina transitoria che interessa i richiamati decreti legislativi n. 112 e 117. Detti decreti attuavi, infatti, sono entrati in vigore rispettivamente il 20 luglio 2017 e il 3 agosto 2017, ma contengono disposizioni con diversa efficacia temporale che hanno suscitato incertezze operative negli esperti del settore.
Il documento presenta alcuni emendamenti al Codice del Terzo settore. In sintesi, il testo propone che gli enti sportivi dilettantistici possano mantenere il regime fiscale della Legge 398/91 anche iscrivendosi al registro unico del Terzo settore. Tale “concessione” permette ai sopra menzionati enti di effettuare una scelta “libera” di iscrizione al registro. Contestualmente, talune modifiche emendative aspirano a meglio coordinare tra loro le norme in materia di obblighi contabili e rendicontativi della sezione civilistica con quanto richiesto ai fini tributari, così da richiedere agli enti un minor sforzo amministrativo, mantenendo tuttavia invariati la trasparenza e gli obblighi in essere. Sempre in ambito di amministrazione e controllo, sono state riviste alcune disposizioni inerenti l’attività di controllo nonché il coordinamento tra attività di vigilanza svolta dall’organo di controllo e controllo di natura contabile svolto dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti.
Ancora, ai fini di un maggior allineamento con i principi ispiratori della riforma, è apparso ragionevole disporre la non imponibilità, in capo agli ETS non commerciali, dei proventi derivanti dalla raccolta fondi, laddove questi siano integralmente destinati allo svolgimento, con modalità non commerciali, delle attività di interesse generale.
In ultimo, sono state inserite, alla luce di talune criticità registrate nella fase attuale, alcuni emendamenti orientati a “traghettare” gli enti del Terzo settore nella gestione del periodo transitorio.
Sommario
1. COS’È UN’A.S.D.?
2. COSTITUZIONE E GESTIONE DI UNA ASD
3. E FISCALMENTE?
4. I COMPENSI EROGATI DALLE ASD
5. LE ONLUS
6. COME FINANZIARE UN’ASD
7. E SE ARRIVA UN CONTROLLO?
8. E SE HO QUALCHE DUBBIO?
Il CONI Sardegna ha presentato, nel corso del
convegno organizzato il 15 e 17 febbraio 2017 con la Direzione Regionale dell'Agenzia delle Entrate Sardegna, alcune interessanti slide
La Direzione Regionale della Sardegna ha presentato, nel corso del convegno organizzato il 15 e 17 febbraio 2017 con il CONI Sardegna, alcune interessanti slide
L'Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale della Sardegna,
ha illustrato nel corso del convegno organizzato il 15 ed il 17
febbraio 2017 con il CONI Sardegna, la disciplina fiscale delle
associazioni sportive dilettantistiche.
INTRODUZIONE
PARTE PRIMA - FORME DI IMPEGNO
Cap.1 - Il "lavoro gratuito".
Par.1 - La qualificazione della collaborazione gratuita.
Par.2 - Il rimborso delle spese sostenute
Cap.2 - Il servizio civile
Par.1 - La definizione di "servizio civile".
Par.2 - I soggetti che possono attivarlo.
Par.3 - Come diventare operatori in servizio civile.
Par.4 - Il servizio civile regionale.
Cap.3 - Stage e tirocini.
Par.1 - Gli stage o tirocini "tipici".
Par.2 - Gli stage o tirocini "atipici".
Cap.4 - Gli emolumenti in ambito sportivo
Par.1 - Premesse.
Par.2 - Chi può erogare compensi sportivi.
Par.3 - Cosa sono i compensi sportivi.
Par.4 - Il trattamento fiscale.
Par.5 - Il regime previdenziale e assicurativo.
Par.6 - Gli adempimenti a carico del sodalizio
Par.7 - Gli adempimenti a carico del percettore.
Par.8 - Le collaborazioni amministrativo gestionali.
Par.9 - Aspetti previdenziali ed assicurativi delle collaborazioni amministrativo-gestionali.
Par.10 - Adempimenti conseguenti all'instaurazione di collaborazioni amministrativo - gestionali.
Cap. 5 - Gli emolumenti in ambito musicale.
Par.1 - Premesse
Par.2 - Cosa si intende per cori, bande musicali e filodrammatiche e chi può percepire questi rimborsi forfettari.
Par.3 - I chiarimenti dell'ENPALS.
Cap.6 - Dipendenti pubblici in prestito: una opportunità a tempo determinato.
Par.1 - Premesse
Par.2 - Quanto resta aperta la finestra ed entro quando è possibile presentare la richiesta.
Par.3 - Quali dipendenti pubblici possono accedere.
Par.4 - Quale tipo di impegno è richiesto al lavoratore.
Par.5 - In quali organizzazioni è possibile svolgere l'attività di volontariato.
Par.6 - Una facoltà dell'Amministrazione, non un diritto del lavoratore.
Par.7 - Cosa succede quando si va veramente in pensione.
PARTE SECONDA - LE COLLABORAZIONI DI NATURA AUTONOMA.
Cap.1 - La prestazione del titolare di partita IVA.
Par.1 - Gli adempimenti a carico del professionista.
Par.2 - Gli adempimenti a carico del sodalizio.
Cap.2 - La collaborazione occasionale pura.
Par.1 - Qualificazione del rapporto.
Par.2 - Trattamento fiscale del compenso erogato.
Par.3 - Aspetti previdenziali ed assicurativi.
Par.4 - Adempimenti a carico del committente.
Cap.3 - La collaborazione occasionale coordinata.
Par.1 - Qualificazione del rapporto.
Par.2 - Trattamento fiscale del compenso erogato.
Par.3 - Aspetti previdenziali ed assicurativi
Par.4 - Adempimenti a carico del committente.
Cap.4 - La collaborazione occasionale accessoria.
Par.1 - Qualificazione dei rapporti.
Par.2 - Prestazioni riconducibili alle collaborazioni occasionali di tipo accessorio.
Par.3 - Gli adempimenti a carico del collaboratore.
Par.4 - Gli adempimenti a carico del committente.
Par.5 - La quantificazione del compenso.
Par.6 - La tutela assicurativa.
Cap 5 - La collaborazione coordinata e continuativa a progetto.
Par.1 - Qualificazione del rapporto di collaborazione a progetto
Par.2 - Definizione degli accordi contrattuali.
Par.3 - Effetti dell'omessa individuazione di uno specifico progetto, programma di lavoro o fase di esso in sede di affidamento dell'incarico.
Par.4 - Collaborazione a progetto e previsione di un un orario di lavoro.
Par.5 - Quantificazione del compenso.
Par.6 - Estinzione del rapporto.
Par.7 - Corresponsione del compenso all'associato e relativo trattamento fiscale
Par.8 - Aspetti previdenziali e assicurativi.
Par.9 - Adempimenti a carico del committente
Cap.6 - Le collaborazioni coordinate e continuative.
Cap.7 - Le indennità di carica.
Cap. 8 - Il contratto di associazione in partecipazione.
Par.1 - Qualificazione del rapporto.
Par.2 - Instaurazione del rapporto
Par.3 - Adempimenti a carico del sodalizio.
Par.4 - Corresponsione del compenso all'associato e relativo trattamento fiscale.
Par.5 - Aspetti previdenziali ed assicurativi
APPENDICE
MODELLI
NOTE
Anche le associazioni ed i
circoli sono chiamati a predisporre le CU2018 per i lavoratori retribuiti nel
corso del 2017.
Questa guida operativa fornisce le informazioni per una corretta predisposizione delle CU2018 per lavoro autonomo, provvigioni e redditi diversi (tra cui i c.d. compensi sportivi). Contiene le istruzioni alla compilazione e 17 chiari esempi che guidano ad una corretta predisposizione.
Indice
PREMESSE
1. Cos’è il 5xmille?
2. Le novità del 2016 e quelle che si attendono a breve.
3. Le criticità che la
riforma del 5xmille dovrebbe risolvere.
4. Quali organizzazioni
possono accedere al 5xmille?
PARTE PRIMA - LA DISCIPLINA COMUNE
1. Quali risorse è
possibile percepire?
2. Chi eroga i
contributi?
3. Come farsi liquidare i
contributi?
4. Come predisporre il
rendiconto?
5. Devo spendere
necessariamente tutto entro un anno dal ricevimento del contributo?
6. Cosa succede ai soldi
del 5xmille se l’associazione si scioglie?
7. Cosa succede in caso
di controllo?
8. Casi pratici.
PARTE SECONDA - LA DISCIPLINA DISTINTA A SECONDA DELLA
TIPOLOGIA DI DESTINATIARIO.
I. IL 5xMILLE PER GLI ENTI DEL VOLONTARIATO.
1. Chi rientra in questa
categoria?
2. Qual è l’iter
previsto per accedere al beneficio?
3. Cosa succede se non
ho adempiuto nei termini?
4. Come si rendicontano
i fondi?
5.
Devo trasmettere il rendiconto? Se si, a
chi?
II - IL 5xMILLE LE ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE.
1. Chi rientra in questa
categoria?
2. Qual è l’iter
previsto per accedere al beneficio?
3. Cosa succede se non
ho adempiuto nei termini?
4. Come si rendicontano
i fondi?
5.
Devo trasmettere il rendiconto? Se si, a
chi?
III - IL 5xMILLE PER GLI ENTI DELLA RICERCA SCIENTIFICA E UNIVERSITARIA.
1. Chi rientra in questa
categoria?
2. Qual è l’iter
previsto per accedere al beneficio?
3. Cosa succede se non
ho adempiuto nei termini?
4. Come si rendicontano
i fondi?
5.
Devo trasmettere il rendiconto? Se si, a
chi?
IV - IL 5xMILLE PER GLI ENTI DELLA RICERCA SANITARIA
1. Chi rientra in questa
categoria?
2. Qual è l’iter
previsto per accedere al beneficio?
3. Cosa succede se non
ho adempiuto nei termini?
4. Come rendicontare i
fondi?
5.
Devo trasmettere il rendiconto? Se si, a
chi?
V - IL 5xMILLE PER GLI ENTI CHE SVOLGONO LE ATTIVITÀ DI TUTELA, PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
1. Chi rientra in questa
categoria?
2. Qual è l’iter
previsto per accedere al beneficio?
3. Cosa succede se non
ho adempiuto nei termini?
4. Come rendicontare i
fondi?
5.
Devo trasmettere il rendiconto? Se si, a
chi?
PARTE TERZA - COME SI ESERCITA L’OPZIONE DEL 5XMILLE
APPENDICE
1. Legge 23/12/2014 n° 190
art.1 comma 154.
2. DPCM 23/04/2010
(Aggiornato con le modifiche apportate anche dal D.P.C.M. 7 luglio 2016).
3. DPCM 28/17/2016.
4. Direzione generale per
il Terzo Settore e le formazioni sociali “Linee
guida per la predisposizione del
rendiconto circa la destinazione delle quote
del 5 per mille dell’IRPEF”.
5. F.A.Q. del Ministero del
Lavoro.
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